Utilizzo di risorse genetiche. L’attuazione del protocollo di Nagoya in Italia: a che punto siamo?

L’utilizzo di risorse genetiche e le conoscenze tradizionali associate, per scopi di ricerca e sviluppo tecnologico è regolato dal Protocollo di Nagoya dal 2014. Con due Regolamenti europei (n.511/2014 (ABS) e n.1866/2015) è stata data attuazione ai suoi principi con diretta applicazione in Europa e in Italia, stabilendo le regole e gli obblighi per gli utilizzatori di risorse genetiche e conoscenze tradizionali associate. Le nuove regole e obblighi modificano le relazioni tra utilizzatore e possessore (Paese) della risorsa genetica per garantire una giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche.
I principali utilizzatori delle risorse genetiche (naturali, domestiche o coltivate), sia vegetali che animali o i microrganismi, oltre a Istituti di ricerca e UniversitĂ , sono tutte le imprese private operanti nelle filiere dei vari settori produttivi interessati (micro, piccole, medie e grandi imprese, o multinazionali), che abbiano scopo di lucro o meno.
I benefici derivanti dalle risorse genetiche possono comprendere anche la corresponsione di corrispettivi di tipo economico nel caso di immissione in commercio di prodotti a base di risorse genetiche, come ad esempio quelli cosmetici e farmaceutici e non solo.
Quanti svolgano attività di ricerca e sviluppo che coinvolgano risorse genetiche nel territorio UE, hanno l’obbligo di “due diligence” e di “monitoraggio”, ovvero devono disporre di tutte le informazioni utili a dimostrare la “legalità” dell’utilizzo di tali risorse genetiche, conformemente alle disposizioni normative e/o regolamentari dei Paesi fornitori delle stesse. Lo stesso utilizzatore deve trasmettere alle autorità designate (“Checkpoint”), in determinate fasi della ricerca e sviluppo, le prove dell’assolvimento degli obblighi di “due diligence”.
L’Italia, in ritardo rispetto agli altri Stati membri UE, ha recentemente nominato le Autorità competenti e i Checkpoint per monitorare l’operatività degli utilizzatori (D.M. 19 aprile 2019) ed ha stabilito le sanzioni per gli utilizzatori che violino tali obblighi (D.lgs. n. 152/2020 entrato in vigore il 1° Dicembre 2020).
Ma cosa si intende per ricerca e sviluppo di una risorsa genetica e sfruttamento delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche? Quali sono gli “utilizzatori”, nel contesto di una filiera produttiva, sottoposti agli obblighi di “due diligence” previsti dal regolamento la cui inosservanza è sottoposta a sanzione? A quali controlli saranno sottoposti gli utilizzatori e quali documenti dovranno avere a disposizione per confermare la legalità del loro operato rispetto a Nagoya? Quali sono le Autorità competenti italiane e quali sono le sanzioni applicabili?
Come affrontare la gestione del tema “Protocollo di Nagoya” nel contesto della propria operatività quotidiana e come lo affrontano oggi le imprese? Come utilizzare le “Linee Guida ABS” pubblicate dalla Commissione europea il 14 dicembre 2020?
Queste alcune delle problematiche alle quali il corso cercherĂ  di dare risposta.

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